Ex Cinema Palazzo, approvata memoria Giunta per salvaguardia vocazione culturale spazio

Tematica: Cultura - Casa - Patrimonio

18 dicembre 2020

ex cinema palazzo

 

Valutare tutte le attività utili a salvaguardare la vocazione culturale dell’ex Cinema Palazzo e la necessità del quartiere di spazi associativi: questo l’obiettivo della memoria approvata dalla Giunta capitolina dopo l’avvio, nelle scorse settimane, del tavolo tecnico di confronto voluto dalla sindaca Virginia Raggi e coordinato dall’assessore all'Urbanistica Luca Montuori con l'assessora al Patrimonio e alle Politiche Abitative Valentina Vivarelli e il vicesindaco con delega alla Crescita Culturale Luca Bergamo, dopo lo sgombero dell’immobile in piazza dei Sanniti a San Lorenzo.


L’ex cinema, viene sottolineato nel documento approvato, ha avuto una forte valenza nella memoria collettiva del quartiere oltre che nella storia del teatro italiano. Un edificio storico destinato alla produzione e alla fruizione collettiva di arte e cultura, in cui le attività si fondono inscindibilmente con gli spazi fisici e con la loro naturale connotazione. Uno spazio riconosciuto dalla collettività come simbolo della partecipazione attiva. Partecipazione che esercita in forma sussidiaria funzioni indirizzate allo sviluppo della comunità, alla vita culturale condivisa e alla coesione sociale.



Un contributo fondamentale, in un quartiere in cui vecchie norme derogatorie hanno permesso diverse trasformazioni non pianificate - tra cui ampliamenti e sostituzioni edilizie, anche con cambi di destinazione d’uso - che hanno negli anni modificato e alterato la natura dei tessuti urbani e delle sue vocazioni.



Roma Capitale quindi, attraverso il Dipartimento Patrimonio e Politiche abitative, avvierà tutte le attività propedeutiche a valutare l’acquisizione del Cinema Palazzo al patrimonio capitolino dei beni indisponibili ovvero a verificare, in alternativi, possibili percorsi procedurali per la salvaguardia della vocazione culturale del cinema, oltre a individuare i successivi percorsi partecipativi. Da attuare, questi ultimi, ove il bene fosse definitivamente acquisito al patrimonio di Roma Capitale; esito, questo, da sottoporre alla fine del confronto istituzionale all’approvazione della Giunta.

 

RED

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