"Reinventing Cities", il cronoprogramma del bando
Tematica: Casa - La città che cambia - Patrimonio
10 febbraio 2020
Dall’ex Mira Lanza all’ex Filanda, dalle aree dismesse della Stazione Tuscolana al mercato storico di Torre Spaccata e all’Istituto Vertunni: cinque i siti di Roma Capitale al centro del bando internazionale C40 Reinventing Cities avviato il 4 dicembre scorso insieme ad altre otto città del mondo. Il programma - guidato da C40 Cities Climate Leadership Group – punta alla realizzazione di progetti di rigenerazione urbana all’insegna della sostenibilità ambientale, creando ambienti urbani privi di emissioni di carbonio e resilienti.
Roma Capitale partecipa al programma Reinventing Cities per trasformare aree dismesse ed edifici abbandonati in luoghi innovativi, con progetti selezionati mediante manifestazioni di interesse e procedure concorrenziali rivolte a investitori, operatori, progettisti in dialogo con l’amministrazione pubblica, gli stakeholder e le comunità locali. I team partecipanti dovranno avanzare proposte creative in termini di contenuti, gestione e forma, nonché dimostrare che sia possibile ottenere elevate prestazioni ambientali praticando un’architettura di alta qualità e determinando benefici per la comunità.
Un’occasione importante per recuperare gli spazi abbandonati delle città, favorendo nuovi modi di vivere i luoghi in un’alleanza virtuosa tra pubblico e privato per uno sviluppo urbano più sano e sostenibile. Temi di cui si è discusso giorni fa all’evento Meet-up Reinventing Cities Rome alla Casa dell’Architettura, una giornata di confronto tra amministratori, investitori e progettisti. Nel meeting si è dedicato un ampio spazio all’illustrazione – da parte dell’Amministrazione insieme ai rappresentanti della rete internazionale C40 – del bando e dei cinque siti romani in gara, per poi passare a uno sguardo generale sulla rigenerazione urbana e sull’importanza della sinergia pubblico-privato per scommettere sulle città del futuro.
A partecipare all’evento, realizzato in collaborazione con l’Ordine degli Architetti di Roma e provincia negli spazi dell’Acquario Romano, insieme alle autorità capitoline: Costanza De Stefani di C40 Zero Carbon Development, il presidente di FS Sistemi Urbani Carlo De Vito, il presidente di Acer Nicolò Rebecchini, il presidente dell’Ordine degli Architetti di Roma e provincia Flavio Mangione, il presidente della Commissione Cultura della Casa dell’Architettura OAR Luca Ribichini, gli architetti Maria Claudia Clemente e Patricia Viel.
Il bando si divide in due fasi principali: la prima è la fase di manifestazione di interesse; la seconda è quella di presentazione della proposta. Il cronoprogramma del bando Reinventing Cities:
- 4 dicembre 2019: lancio della manifestazione di interesse
- maggio 2020: presentazione delle manifestazioni di interesse
- entro luglio 2020: analisi delle manifestazioni di interesse
- luglio 2020: lancio della fase “Proposta”
- dicembre 2020: presentazione delle proposte
- febbraio 2021: giuria per analisi delle proposte e selezione finale
Per il Campidoglio “la competizione internazionale sulla rigenerazione urbana è fondamentale per realizzare un nuovo modello di sviluppo e per confrontarsi con modelli innovativi di trasformazione a confronto con le altre città del mondo. L’obiettivo è promuovere progetti di rigenerazione a impatto zero e con i più alti standard di sostenibilità ambientale, a cui si è inteso dare anche una connotazione di sostenibilità sociale grazie al coinvolgimento dei Municipi per individuare le attività da sviluppare nei territori”. In ciò “la collaborazione virtuosa tra pubblico e privato è una delle strade che si stanno percorrendo per valorizzare il patrimonio capitolino”, così come “il confronto con cittadini, amministratori, investitori e progettisti” è premessa per far sì che il recupero dei beni immobili di Roma Capitale coniughi “valorizzazione e ricostruzione di comunità”, ridando vita a luoghi di aggregazione con servizi e spazi per vivere la città. Con ReinvenTIAMO Roma – conclude il Campidoglio – “si introduce un modo diverso di intendere la città” e “si dà avvio a una nuova fase dell’uso del patrimonio pubblico all’interno di una rinnovata sinergia con il privato, valorizzando gli edifici dismessi e abbandonati, rendendoli efficienti da un punto di vista bioenergetico e tenendo conto delle esigenze del territorio”.
Leggi le considerazioni degli altri partecipanti al convegno.
Tutte le informazioni sul concorso Reinventing Cities sul portale dedicato.
RED