Turismo. Le proposte di Roma, Napoli, Firenze, Bologna, Milano su turismo sostenibile e affitti brevi

Tematica: Turismo

24 febbraio 2020

 

Gli assessori al Turismo di cinque grandi città, tra le principali destinazioni turistiche italiane, si sono incontrati a Napoli per affrontare insieme l'annosa questione che riguarda i cosiddetti affitti brevi e condividere una proposta da sottoporre al ministro del Turismo che, di recente, ha annunciato di voler portare in consiglio dei Ministri una proposta di legge sul medesimo tema.

 

Dall’incontro è scaturito un documento – firmato dai cinque assessori competenti di Roma, Napoli, Firenze, Bologna e Milano – che sarà portato all’attenzione del ministro.

 

Si è focalizzata l’attenzione sul problema della regolamentazione dei flussi turistici e dell'elevata concentrazione di turisti in determinati territori; flussi che, quando non bene orientati, possono creare ricadute negative con sovraffollamento e spopolamento dei centri storici e conseguente aumento del costo della vita per la popolazione, oltre ad un’oggettiva alterazione dell'identità storica e del patrimonio relazionale, umano e sociale dei luoghi.

 

Tre sono i punti che gli assessori hanno individuato come prioritari, raccogliendoli nel documento da sottoporre al ministro:

 

la necessità di distinguere nettamente tra attività imprenditoriale e non imprenditoriale, alla luce di diversi parametri (numeri immobili, volume d'affari, pernottamenti venduti, contratti stipulati) che possano fungere da efficace discrimine;

 

la possibilità, per le amministrazioni locali, di introdurre una nuova destinazione d’uso “residenziale/ricettiva” che consenta ai Comuni la possibilità di pianificare a livello urbanistico la presenza di tutte le attività ricettive extra-alberghiere sul territorio, con la facoltà di determinare la durata della locazione. Tale necessità risulta particolarmente legata alle differenze profondissime che intercorrono tra le singole città, alcune caratterizzate da una vocazione turistica relativamente “giovane”, altre che già da tempo possono definirsi in overtourism;

 

l'applicazione della normativa unica nazionale per rendere operativo ed efficace il CIR (Codice Identificativo di Riferimento), uniformandolo su tutto il territorio e rendendolo per le amministrazioni locali strumento efficace allo scopo di mantenere un controllo serrato anche sul mercato delle locazioni proposte tramite piattaforma. In questa direzione sarebbe anche utile riuscire a determinare quali e quante informazioni debbano essere fornite dalle piattaforme online ai singoli enti locali, e dunque in forma aggregata al Governo centrale, accedendo a viste specifiche sui dati – almeno quantitativi – di prenotazioni e pernottamenti.

 

Gli assessori hanno espresso soddisfazione per la collaborazione avviata e auspicano un incontro a breve con il ministro per esplicitare e approfondire le loro proposte. Secondo gli assessori questo metodo di lavoro può rappresentare una buona pratica per contribuire allo sviluppo del turismo sostenibile, durevole e di qualità per il Paese.

 

RED

 

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