Ambiente. Avviato iter per due nuovi impianti di compostaggio

Tematica: Ambiente - Gestione dei rifiuti - Verde urbano

2 marzo 2018

 

Presentati in Regione Lazio gli studi di impatto ambientale per i due nuovi impianti di compostaggio aerobico che Roma Capitale intende realizzare a Cesano Osteria Nuova (XV Municipio) e Casal Selce (XIII Municipio). Con il deposito dei documenti da parte di AMA, inizia formalmente l'iter di autorizzazione degli impianti da parte degli uffici regionali.

 

I due nuovi impianti vanno di pari passo con l'estensione della nuova raccolta differenziata che, dopo il quartiere ebraico, interesserà nelle prossime settimane i Municipi VI e X e coprirà entro la fine dell'anno oltre 1 milione e 200mila abitanti. Non si tratta di discariche ma di luoghi dove avanzi di cucina, insieme a sfalci e potature, si trasformano in terriccio utilizzabile in agricoltura.

 

Impianti sostenibili – sottolinea l’Assessorato alla Sostenibilità Ambientale –, costruiti con tecnologie d’avanguardia. E la loro messa in opera è tema da condividere con i cittadini. I due impianti di compostaggio consentiranno di trasformare in terra fertile 100mila tonnellate all'anno di avanzi di cucina e 20mila tonnellate di sfalci e potature. Oggi gran parte dello scarto organico viene portato in impianti di compostaggio del nord Italia, con un costo altissimo per i romani. Con i nuovi impianti si risparmieranno oltre 5 milioni di euro all'anno.

 

AMA ha dunque il compito di sviluppare due progetti che siano anche l’occasione per riqualificare aree periferiche. Entrambi gli impianti prevedono aree verdi, orti urbani, centri di riuso creativo, isole ecologiche. Nel caso di Cesano, su 70mila metri quadrati, solo 20mila sono occupati da capannone e bio-filtri. Il resto è a destinato a servizi per i cittadini. A Casal Selce, dove è disponibile un'area di circa 20 ettari, il progetto prevede un parco con un piccolo laghetto. Grazie a questi due nuovi centri di compostaggio sarà possibile trasformare a “chilometro zero” gli scarti alimentari e organici provenienti dalla raccolta differenziata dei quadranti limitrofi, per complessivi 900mila cittadini serviti. Le due strutture “gemelle” produrranno importanti benefici economici e ambientali (minori costi applicati alla TARI, abbattimento inquinanti da traffico veicolare) grazie all’eliminazione di tremila viaggi e quasi 4 milioni di chilometri l’anno, percorsi dai mezzi che trasportano i materiali. Risultato, circa tremila tonnellate di CO2 di meno ogni anno.

 

Il compostaggio, sottolinea sempre l’Assessorato, è il modo più naturale per trattare e riciclare la frazione organica, pari a un terzo dei rifiuti urbani. Vicinanza alla natura che sarà sottolineata dalle aree adiacenti agli impianti, aperte ai cittadini per attività ricreative. Gli stessi impianti saranno accessibili con visite guidate grazie a un tunnel vetrato con vista sulle bio-celle, dove avviene il processo di trasformazione dei materiali organici. Il riferimento è l'impianto di compostaggio Lipor in Portogallo, premiato dalla Comunità Europea, dove una delegazione di Roma Capitale si è recata in visita pranzando nel ristorante che si trova a poche decine di metri dalle linee di trattamento.

 

Trattandosi di impianti che producono terriccio destinato all'agricoltura, sono stati localizzati in aree a vocazione agricola, lontane dai centri abitati, su terreni di proprietà pubblica per facilitare l’iter burocratico ed evitare ulteriori costi di esproprio che cadrebbero sulle spalle della collettività.

 

La scelta di realizzare i nuovi impianti viene condivisa con i cittadini del XIII e del XV Municipio otto mesi prima della presentazione formale Regione. Già tenute assemblee pubbliche per informare i cittadini e illustrare i progetti. Sono state così raccolte preoccupazioni e indicazioni dei residenti, il tutto confluito nello sviluppo progettuale. Con la richiesta di Valutazione di Impatto Ambientale (VIA), presentata ora in Regione, i cittadini hanno un’ulteriore occasione per presentare formalmente le loro osservazioni tecniche. Prevista poi un’ulteriore fase di processo partecipativo con i cittadini delle aree interessate, per condividere le successive fasi di progettazione esecutiva e realizzazione delle opere.

 

“I due nuovi siti”, spiegano in AMA, “si inseriscono in un disegno strategico di potenziamento del recupero e del riutilizzo degli scarti alimentari e organici a Roma, in una logica di economia circolare. Le nuove strutture permetteranno di quintuplicare la capacità di trattamento in autonomia di questo genere di materiali riciclabili, passando dalle circa 28 mila tonnellate del solo impianto di Maccarese a circa 150mila tonnellate di rifiuti compostabili totali trattati”.

 

RED

Torna all'inizio del cotenuto Gestione Preferenze Cookie