Itinerari Villa Borghese

Villa Borghese, realizzata nei primi decenni del Seicento per volere del cardinale Scipione Borghese, è stata ampliata ed abbellita tra fine Settecento ed inizi Ottocento da Marcantonio e Camillo Borghese. Nel 1903 il complesso è stato acquistato dallo Stato italiano e il parco con gli arredi e gli edifici minori sono stati ceduti al Comune di Roma, mentre il Casino Nobile è Stato aperto al pubblico come Museo e Galleria Borghese. La villa si estende per 80 ettari e alterna giardini formali a giardini all’inglese, porzioni di campagna, che ancora oggi ha l’aspetto di quattro secoli fa, edifici di pregio, fontane, monumenti ad uomini illustri. Si tratta di un patrimonio storico e vegetazionale senza pari.


Primo itinerario: Giardini Segreti, Parco dei Daini, Valle del Graziano.

 

Partenza dal cancello di via Pinciana angolo viale dell’Uccelliera

 

Giardini segreti

I giardini segreti a Villa Borghese creano un sistema di “giardini preziosi” con valore museale e culturale di primaria importanza, prosecuzione ideale del percorso storico ed artistico della Galleria Borghese in esterno, per l’osservazione e l’apprendimento di un capitolo poco conosciuto di storia del giardino italiano.
I giardini sono 4 + 1 ognuno con un proprio carattere storico dal punto di vista dell’impianto vegetale e del disegno differenziato in base alle caratteristiche d’ogni singolo giardino (fine ‘500 inizio ‘600, prima metà del’600 seconda metà del’600). I progettisti del giardino si sono basati sull’elaborazione e analisi dei dati emersi da ricerche storiche specifiche relative al parco di Villa Borghese e a ricerche su giardini di fiori del’600 in Italia e in Europa. I giardini sono denominati: Giardino Vecchio posto a levante, Giardino dell’uccelliera, Giardino della Meridiana, Giardino di Conservazione posti in sequenza a ponente del palazzo, il Parterre posto nel lato nord del palazzo. In tutti i giardini sono presenti una ricca collezione
d’agrumi (limoni, cedri, aranci, limette ect…) e gelsomini coltivati in vaso di terracotta su disegno dell’epoca.


Parco dei Daini

Il Parco dei Daini, anticamente chiamato “Giardino delle prospettive” o “Giardino privato del principe”, era il giardino privato del principe, caratterizzato dalla presenza di un vasto alboreto di lecci.


Valle del Graziano

La valle del Graziano o Valle dei Platani, ampia area impostata come un giardino di tipo naturalistico impreziosito dalla presenza dei maestosi e vetusti esemplari di Platanus orientalis.


Secondo itinerario: Giardino del Lago, Piazza di Siena, Casina Raffaello, Casina delle Rose, Giardino Boschereccio.

 

Partenza dal cancello di Piazza E. Sienkiewicz su via Pinciana 

 

Giardino del Lago

Il “Piano Bello” o “Piano dei Licini” del terzo recinto di Villa Borghese con la grande piantata di circa ottocento lecci divenne Giardino del Lago alla fine del 1700. La costruzione del giardino segno una svolta epocale per l’architettura vegetale della villa con l’introduzione della linea “sinuosa” del giardino paesistico inglese.


Piazza di Siena, Casina dell’Orologio, Boschetto Casina Raffaello,Casina delle Rose

 

La piazza viene creata alla fine del 1700, circondata da viali di olmi e lecci. All’epoca il primo circuito era già racchiuso da una siepe di bosso, diciotto cipressi, due pinete di cui una già esistente e l’altra a sostituire una piantagione di gelsi.


Giardino Boschereccio

Il Giardino boschereccio, nel seicento chiamato primo recinto, era accessibile a tutti, percorso dalle carrozze e a piedi per raggiungere l’entrata principale della palazzina. I viali erano regolari circondati da siepi , ricordano nella loro disposizione il famoso “tridente” romano con le facciate dei palazzi sostituite da quelle degli alberi. Il giardino posizionato davanti alla palazzina è costituito da un fitto bosco di sempreverdi e spoglianti formato da lauri, lecci, olmi, cipressi, pini, platani e un caratteristico boschetto di abeti.


Terzo itinerario: Pincio, Valle della Fontana Rotonda, Galoppatoio

 

Partenza da via Mickievicz angolo viale Trinità dei Monti (salita per il belvedere del Pincio)

 

Pincio

Il Giardino o Pubblica Passeggiata del Pincio, detto anche "Giardino del Grande Cesare" fu progettato e iniziato a costruire dall'amministrazione francese che governava, all'epoca Roma, nell'anno 1813/1814.
Sull''area del colle pinciano nel rione IV, Campo Marzio, l'architetto Valadier creò un giardino che fuse tra loro gli elementi del giardino all'italiana, logge, esedre, terrazze e le radure, i boschetti, le vegetazioni esotiche, i sentieri irregolari, tipici del giardino inglese,il tutto inserito nell'idea di nuovo giardino pubblico alla francese con grandi spazi per lo svago della popolazione, aiuole ("parterre") di disegno geometrico, belvedere d'ampio respiro con larghi viali simmetrici alberati convergenti a raggiera in slarghi rotondi.
Appena Villa Borghese divenne pubblica nel 1902 fu deciso di collegarla al Giardino del Pincio .Il collegamento fu costruito nel 1908 tramite un ponte che supera la via Muro Torto e un viale con ai bordi filari di Magnolia grandiflora.


Valle della Fontana Rotonda

L’area fu acquistata dalla famiglia Borghese nel 1820; la sistemazione a verde dell’area incontrò molte difficoltà con la costruzione di un laghetto poi prosciugato nel 1850 e sostituito da una fontana tuttora esistente. I lavori continuarono negli anni con grandi movimenti di terra dovuti alla realizzazione del Viale delle Magnolie che trasformò la valle in un anfiteatro con la creazione al centro di una grande vasca ovale nel 1910. La sistemazione a verde dell’area impegno molto i progettisti che elaborarono uno schema misto tra il giardino paesaggio di tradizione inglese e il rigido schema geometrico dello stile italiano con viali di lecci, piantate regolari di pini e boschetti misti di lauro e piante spoglianti.


Galoppatoio

L’area fu acquistata dalla famiglia Borghese nel 1832. La zona libera da piantagioni veniva usata per far trottare i cavalli. Dopo anni di degrado venne risistemata dal comune nel 1933. La costruzione del parcheggio nell’anno 1966/72 obbligò l’amministrazione comunale a risistemare tutta l’area a verde con alberi e arbusti e l’impianto di siepi per mascherare le rampe di accesso e i servizi dello stesso.

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