Una scuola e un parco nel nome di Piersanti Mattarella

Tematica: Roma - Sindaco

24 maggio 2023

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Roma non dimentica e celebra la lotta contro tutte le mafie dedicando una scuola e un parco a Piersanti Mattarella.

 

Nella mattinata l'omaggio del mondo della scuola. "Dare un nome a qualcosa significa ricordarlo, richiamarlo continuamente alla memoria e spingere le persone a chiedersi 'perché questo posto si chiama così?' e a informarsi. È quello che mi auguro accada con questa nuova intitolazione alla nostra scuola".

 

Così la dirigente scolastica Annarita Tiberio, durante l'intitolazione della Scuola statale secondaria di I grado di via Facchinetti all'avvocato ucciso da Cosa nostra il 6 gennaio del 1980, durante il suo mandato come presidente della Regione Sicilia.

 

Proprio oggi Piersanti Mattarella, nato il 24 maggio del 1935, avrebbe compiuto 88 anni. Protagonisti dell'intitolazione sono stati i ragazzi e le ragazze del 'Parlamento' della scuola, che hanno intonato una canzone e poi hanno cantato l'inno nazionale. Alla cerimonia erano presenti, fra gli altri, il presidente del IV Municipio, Massimiliano Umberti, e il magistrato Antonio Balsamo.

 

Presente anche l'assessore alla Cultura di Roma Capitale, Miguel Gotor, che ha sottolineato: "La mafia e Cosa nostra sono un cancro, ma un cancro curabile; perché questo avvenga servono una piena consapevolezza del fenomeno mafioso e una grande capacità della società civile, della cultura, della politica di portare avanti ogni giorno una educazione antimafiosa".

 

'Viale Piersanti Mattarella1935-1980, presidente della Regione Siciliana, vittima del terrorismo politico-mafioso' è invece la scritta sulla targa che dà il nome a un viale nel parco Nemorense. A scoprirla il sindaco di Roma Roberto Gualtieri con l'assessore alla Cultura Miguel Gotor, alla presenza di Bernardo, figlio del politico siciliano assassinato da Cosa Nostra, e dei nipoti.

 

Una intitolazione che, ha spiegato la presidente del II Municipio Francesca Del Bello, si inserisce nella scia di altre iniziative sulla memoria civile e antimafia del quartiere, dopo quelle per Ughetto Forno, le donne costituenti, Falcone e Borsellino, Rita Atria e Peppino Impastato.

 

Piersanti Mattarella era molto legato alla Capitale. Lo ha spiegato, davanti a una platea di ragazzi dell'Istituto Esopo, il consigliere per la stampa e la comunicazione del presidente della Repubblica Giovanni Grasso, biografo del politico vittima della mafia, in un excursus sulla sua vita: "Si era trasferito qui nel '48 al seguito del padre ministro e ha vissuto la giovinezza e gli studi a Roma".

 

Poi il ritorno in Sicilia, in un periodo difficilissimo, dove ebbe il coraggio da amministratore di toccare le norme su urbanistica e appalti, disturbando gli interessi criminali. Il 6 gennaio 1980 dei colpi di pallottola interrompono la sua strada di rinnovamento. Aveva solo 44 anni.  "Non si può confinare il suo delitto solo a un livello di delitto di mafia - ha spiegato ancora Grasso - e giustizia è stata fatta a metà: sono stati individuati e condannati i mandanti di Cosa Nostra ma mai si è saputo chi sparo' e chi era il suo complice. Più anni passano più è difficile trovare la verità, ma più si stagliano figure come quella di Piersanti Mattarella".

 

"Oggi Roma lo ricorda. - ha dichiarato il sindaco Gualtieri - Fu una figura straordinaria che ha saputo affermare un'idea di Sicilia basata sulla legalità e lo sviluppo, che ha combattuto la mafia e ha pagato col sangue il suo coraggio. Ha rappresentato la trasformazione della sua terra e della politica. Una vittima del terrorismo politico-mafioso che noi dobbiamo onorare. Di Piersanti Mattarella voglio ricordare la coerenza, la visione, l'impegno civile, personale e politico inserito in una una grande visione europea coerentemente portata avanti" caratteristiche che segnano "la differenza tra essere 'politici' o essere 'statisti'". 

 

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RED

 

 

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