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Iniziative popolari e referendum

Per partecipare alla vita pubblica locale e a tutela di interessi collettivi, i singoli appartenenti alla comunità cittadina e le loro formazioni sociali possono utilizzare appositi strumenti ed esercitare particolari diritti di iniziativa in relazione ad attività di competenza degli organi capitolini.

L’iniziativa popolare può essere esercitata, attuando forme di intervento sussidiario all’azione di Roma Capitale, mediante Petizioni al Sindaco o all’Assemblea Capitolina, Interrogazioni e Interpellanze al Sindaco, Proposte di Deliberazione da sottoporre alla Giunta o all’Assemblea Capitolina e Referendum.

 

Attenzione all'interno della pagina "Informazione privacy - Partecipazione popolare" è pubblicata l'informativa privacy (ex Regolamento 679/2016/UE - "Generale Data Protection Regulation") che gli interessati avranno cura di leggere ai fini dell'invio e/o della raccolta di adesioni in modalità digitale di petizioni e proposte di deliberazione di iniziativa popolare.

 

TITOLARI DEI DIRITTI DI PARTECIPAZIONE

Possono promuovere ed avvalersi degli istituti di iniziativa popolare, con le modalità appositamente stabilite per ciascuno di essi, i cittadini iscritti nelle liste elettorali di Roma Capitale nonché:

i cittadini non residenti a Roma, che godono dei diritti di elettorato attivo e vi esercitano la propria attività prevalente di lavoro;

gli studenti non residenti a Roma, che godono dei diritti di elettorato attivo e vi svolgono la propria attività di studio, presso scuole o università;

gli stranieri che abbiano compiuto il diciottesimo anno di età, legittimamente presenti nel territorio nazionale e residenti a Roma o domiciliati per ragioni di studio o di lavoro.

I referendum possono essere promossi dai soli cittadini iscritti nelle liste elettorali di Roma Capitale.

 

AUTENTICAZIONE DELLE SOTTOSCRIZIONI

Per alcuni strumenti di partecipazione è stabilito che le relative richieste di attivazione siano accompagnate da sottoscrizioni autenticate a norma di legge dai soggetti appositamente incaricati o abilitati e con le modalità appositamente previste.

Possono procedere all’autenticazione delle firme notai, cancellieri, segretari comunali, dipendenti addetti a ricevere la documentazione o altri dipendenti incaricati dal Sindaco.

Nei procedimenti di natura referendaria, nei quali non sono consentite forme di semplificazione amministrativa (ad esempio, l’autocertificazione), l’autenticazione può essere effettuata anche da Giudici di pace, collaboratori delle cancellerie delle Corti di Appello, dei Tribunali e delle Preture, segretari delle Procure della Repubblica,  Presidenti delle Province, Sindaci metropolitani, Sindaci, Assessori Comunali e Provinciali, componenti della Conferenza metropolitana, Presidenti dei Consigli Comunali e Provinciali, Presidenti e Vice Presidenti dei Consigli Circoscrizionali (a Roma, Municipali), segretari provinciali, funzionari incaricati dal Presidente della Provincia, i Consiglieri Provinciali, Metropolitani e Comunali che comunichino la propria disponibilità, rispettivamente, al Presidente della Provincia e al Sindaco.

 

 

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