Progetto “Mi.Fa.Bene. - Minori Famiglia Benessere”

 

Finanziato dal programma FA.MI “Fondo Asilo, Migrazione Integrazione” 2014-2020, il progetto “Mi.Fa.Bene. - Minori Famiglia Benessere” mira a prevenire e a contrastare le violenze e gli abusi perpetrati contro i minori stranieri in Italia. Sono partner di Roma Capitale-Dipartimento Politiche Sociali e Salute: IFO San Gallicano, Università Sapienza di Roma – Dipartimento di Neuroscienze Umane.

 

 

Tematica: Sociale Stato: Concluso

 

 

Durata del progetto: dal 1 aprile 2021 al 30 giugno 2023

 

Descrizione del progetto

Il contesto

Le violenze e gli abusi perpetrati contro i minori sono in costante e preoccupante crescita in Italia. L’adescamento di minorenni, gli atti sessuali con minorenne e la pornografia minorile sono le fattispecie delittuose più frequenti, e il genere più colpito da questi reati è quello femminile, soprattutto nella fascia d’età tra i 14 e i 17 anni. Particolarmente vulnerabili sono, senza dubbio, i minorenni di origine straniera.

Molte delle ragazze straniere che arrivano non accompagnate nel nostro paese sono state spesso vittime di violenza sessuale, atti sessuali con minorenne e istigazione alla prostituzione. Tra i ragazzi stranieri, le maggiori violenze si concretizzano invece sotto forma di sfruttamento e abuso lavorativo. Fenomeni diffusi sono anche il bullismo o cyber-bullismo e lo stalking a danno di stranieri di “seconda generazione”, ovverosia i figli di genitori immigrati in Italia, ai quali viene così impedita una corretta e agevole integrazione.

Il progetto

Finanziato dal programma FA.MI “Fondo Asilo, Migrazione Integrazione” 2014-2020 del Ministero dell’Interno, il progetto “Mi.Fa.Bene. - Minori Famiglia Benessere” è realizzato da Roma Capitale-Dipartimento Politiche Sociali e Salute in partenariato con IFO -San Gallicano e Università Sapienza di Roma – Dipartimento di Neuroscienze Umane.

Il progetto prevede una mappatura delle strutture impegnate nel territorio metropolitano di Roma per prevenzione e presa in carico dei minori stranieri, anche non accompagnati (c.d. "MISNA"), vittime o potenziali vittime di violenza e delle rispettive famiglie, analizzandone il funzionamento, i punti di forza e di debolezza.  A tale fine, l’indagine comprende sia le équipe specialistiche di secondo livello costituite all’interno dei servizi di Tutela Salute Mentale e Riabilitazione dell' Età Evolutiva (TSMREE) presso le ASL, sia le strutture operative di Roma Capitale, sia i soggetti del privato sociale, sia infine le strutture di accoglienza (comunali e SIPROIMI) dei MISNA. Prevista anche la sperimentazione di 2 sportelli - attivi presso l'Ospedale San Gallicano di Roma e presso il Dipartimento di Neuroscienze Umane dell'Università Sapienza - e 4 Centri Famiglia potenziati per fornire supporto psicologico, sanitario e sociale e per la presa in carico di minori vittime o potenziali vittime di violenza.

Viene messa a punto una procedura prototipale per riconoscere i segnali fisici e psico-comportamentali dell’esperienza della violenza, ovvero per effettuare una valutazione del rischio di un minore straniero di subire violenza consentendo all'operatore di acquisire elementi di allerta da trasferire ai servizi competenti ad effettuare una diagnosi e a un’eventuale presa in carico del minore.  Si tratta di una procedura (diversa dagli indici di rischio sin qui costruiti che si collocano ad un livello macro, sono ricavati da indicatori di Istat e hanno un valore di tipo epidemiologico/statistico) particolarmente utile non solo a fini diagnostici ma anche a quelli di prevenzione e che comporta l’identificazione e messa a punto di un set di specifici indicatori fisici, psicologici e comportamentali intesi come insieme strutturato di segnali contestualizzati di violenza attuale o potenziale. In questo ambito si considerano tutte le forme di violenza che possono riguardare i minori stranieri: oltre quella fisica, psicologica, di genere e sessuale, anche la tratta e lo sfruttamento, il bullismo (anche legato ad espressioni di discriminazione razziale), la violenza assistita, la patologia delle cure (comprensiva di incuria, discuria e ipercura).

Vengono realizzati, infine, percorsi formativi per 1000 operatori pubblici e del terzo settore impiegati nei servizi di emersione e presa in carico dei minori vittime o potenziali vittime di violenza e delle rispettive famiglie: assistenti sociali, personale scolastico, personale sanitario, operatori dei servizi; mediatori linguistico-culturali; psicologi, funzionari della Polizia Locale. La formazione è realizzata dalla società cooperativa SPEHA FRESIA. 

Obiettivi

Generali

Condivisione nell’ambito del sistema socio-sanitario della Regione Lazio di un protocollo operativo integrato per la promozione della salute dei minori stranieri rivolto in particolare alla prevenzione e contrasto della violenza intesa in tutte le declinazioni proposte dall’Autorità Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza: fisica, psicologica, di genere, sessuale, assistita, patologia delle cure (comprensiva di incuria, discuria e ipercura), adattato ad un contesto di provenienza multietnica e multiculturale e che tenga in debito conto la declinazione di genere, anche riguardo alle mutilazioni genitali femminili.

Rafforzamento delle reti territoriali delle strutture pubbliche (sociali di Roma Capitale e sanitarie della Regione Lazio) e private operanti nel contrasto della violenza sui minori nel territorio metropolitano di Roma attraverso la realizzazione di un servizio di terzo livello a supporto dei servizi offerti per la prevenzione, emersione e presa in carico dei minori stranieri (inclusi MISNA) vittime o potenziali vittime di violenza e delle rispettive famiglie.

Riduzione delle barriere di accesso, organizzative e culturali, alla fruizione dei servizi sociali di Roma Capitale e sanitari della Regione Lazio per la prevenzione e contrasto della violenza nei confronti dei minori stranieri.

Specifici

Mappatura dello stato, delle procedure e delle criticità delle strutture socio-sanitarie (ASL, Roma Capitale, terzo settore, strutture di accoglienza di MISNA) operanti nel campo della prevenzione e contrasto della violenza nei confronti dei minori stranieri nell’area metropolitana di Roma.

Definizione di una procedura sperimentale per la valutazione del rischio per offrire uno strumento operativo di allerta agli operatori delle strutture socio-sanitarie nel campo della prevenzione e contrasto della violenza nei confronti dei minori stranieri.

Miglioramento delle capacità di individuazione e intervento degli operatori sociali e sanitari che afferiscono al sistema della tutela individuale e familiare dei minori stranieri in condizione di vulnerabilità nella Regione Lazio.

Disponibilità di un protocollo operativo integrato per la prevenzione e contrasto della violenza a supporto dei minori stranieri vittime o potenziali vittime di violenza e delle rispettive famiglie, presso le strutture socio-sanitarie dedicate di Roma Capitale e della Regione Lazio, che utilizzi anche gli indicatori di valutazione del rischio derivati dalla ricerca prevista.

Fonti di finanziamento

EU emblem_colour_low-resolution.jpgIl progetto è finanziato dal Fondo Asilo, Migrazione e Integrazione 2014-2020 (PROG-3589)

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